Il Marocco esprime la sua soddisfazione dopo l'adozione da parte del Consiglio di sicurezza della risoluzione 1979
28/04/2011
Il Marocco ha espresso, in un comunicato pubblicato dal ministero degli esteri, la sua soddisfazione dopo l'adozione, all'unanimità, mercoledì, da parte del Consiglio di sicurezza della risoluzione 1979, sul Sahara marocchino. Quale risoluzione è venuta a rafforzare le acquisizioni degli ultimi anni, ammucchiate dal regno, grazie alla presentazione dell'iniziativa d'autonomia. La risoluzione ha prolungato la missione della missione delle Nazioni Unite per il referendum al Sahara (Minurso), fino al 30 aprile 2012.
Il comunicato segnala che questa risoluzione valorizza le azioni importanti prese da SM Re Mohammed VI per rafforzare la promozione e la tutela dei diritti dell'Uomo. Sfida, in compenso, le altre parti quanto al loro ruolo politico ovvio nel blocco del processo di negoziato e le responsabilizza rispetto alla situazione umanitaria singolarmente drammatica che prevale nei campi di Tindouf, sul territorio algerino.
Così, il Consiglio ribadisce la preminenza dell'iniziativa marocchina d'autonomia, ribadisce la sua valutazione per gli sforzi " seri e credibili" spiegati dal Marocco, chiama a negoziati su base di due parametri cardinali di quest'iniziativa, il " realismo e lo spirito di compromesso" , tenendo conto degli sforzi fatti dal Marocco dal 2006.
Dedica anche la centralità del processo di negoziati come sola via di regolamento, che è d'ostacolo così ai tentativi delle altre parti di destabilizzare, di indebolire e rendere marginale questo processo.
A tale riguardo, la risoluzione saluta l'attuazione dell'approccio innovativo, che mira ad introdurre una dinamica nuova al processo di negoziati, e consolida le proposte costruttive formulate dal Marocco in questo quadro. Queste riguardano un più grande contributo di rappresentanti legittimi delle popolazioni originarie delle province del sud alla ricerca della soluzione, per permettere loro di riflettere le aspirazioni reali di queste popolazioni ed il loro attaccamento alla madre patria. Riguardano, inoltre, l'impegno di dibattiti tematici legati alla gestione, che offriranno al Marocco l'opportunità di approfondire il contenuto sostanziale e conforme alla legalità internazionale di sua iniziativa d'autonomia.
Inoltre, l'insieme degli attori, parti e stati della regione è destinato, non soltanto a cooperare con l'ONU e gli uni con gli altri, ma anche a " rafforzare la loro implicazione per porre fine al vicolo cieco attuale e di progredire verso una soluzione".
D'ora in poi, l'Algeria non potrà più celarsi ai suoi obblighi in materia, e dovrà assumere un ruolo all'altezza della sua responsabilità avverata in questa vertenza regionale.
Trattandosi precisamente dei diritti dell'Uomo, l'approccio serio e responsabile fatto dal Marocco è prevalso, mentre il passo d'instrumentalizzazione e d’immobilizzazione adottata dalle altre parti è stata rinnegata.
Infatti, ed al modo della relazione del segretario generale, il testo della risoluzione non fa alcun riferimento ad un " meccanismo internazionale di controllo dei diritti dell'uomo" , di qualunque natura. Si tratta qui di una sconfessione senza appello alla strategia delle altre parti, che si sono consegnate, nel corso dell'anno passato, a tutti gli eccessi, con la moltiplicazione delle provocazioni, la deviazione e lo sfruttamento di proteste sociali, la mobilizzazione di molti tappe ed il ricorso irresponsabile ad una terminologia di una virulenza estrema.
Al contrario, la risoluzione prende nota della relazione del segretario generale che elogia la dinamica di riforma profonda e virtuosa impegnata dal regno nel corso degli ultimi mesi. Il discorso storico di SM il re del 9 marzo vi è salutato, come il processo ambizioso di regionalizzazione avanzata ed il cantiere nuovo di revisione costituzionale.
In particolare, il Consiglio di sicurezza si rallegra per la messa in atto, da parte del Marocco, del Consiglio nazionale dei diritti dell'Uomo, tra cui sua strutture regionali nelle province del sud. Saluta, anche, l'impegno del regno da proseguire la sua interazione positiva con le procedure del Consiglio dei diritti dell'Uomo dell'ONU, attraverso la nuova delegazione interministeriale ai diritti dell'Uomo.
In tal modo, è la legittimità dell'intervento e la validità dell'azione di quest'istituzioni che sono dedicate dal Consiglio, che riconosce, con ciò anche, la pertinenza di questa presa incaricato nazionale delle allegazioni di violazioni nelle province del sud, di nelle altre regioni del regno. É un messaggio qui di fiducia forte ed un segnale di credibilità senza ambiguità che sono inviati al Marocco.
Molto più, e per la prima volta, il Consiglio di sicurezza, chiede solennemente all'alto commissariato ai profughi, di continuare ad operare per la realizzazione della registrazione delle popolazioni dei campi di Tindouf, che si fa, così, l'eco dell'appello lanciato in questo senso dal segretario generale, conformemente al mandato dell’HCR ed alla sua pratica stabilita.
Pertanto, il Consiglio riconosce che il censimento, rifiutato ostinatamente dall'Algeria, da molti decenni, costituisce un preliminare giuridico inevitabile per una protezione internazionale effettiva delle popolazioni trattenute nei campi di Tindouf ed uno strumento indispensabile per permettere loro di esprimere la loro volontà, nel quadro delle interviste individuali.
Così, i passi multipli intrapresi dal regno presso i membri del Consiglio di sicurezza ed i contatti stretti mantenuti con il segretario generale delle Nazioni Unite, hanno permesso a quest'ultimi di misurare al loro valore giusto le spiegazioni consegnate, gli argomenti presentati, le informazioni fornite e le valutazioni condivise su quest'argomento.
Non è fuor di luogo ricordare che questi passi diplomatici marocchini hanno riguardato principalmente la necessità di rafforzare il processo di negoziato su basi rinnovate ed innovative e fissarlo della logica della perversione o della deviazione raccomandata dalle altre parti. Anche, hanno portato sul carattere globale e sostanziale delle riforme avviate da SM Re Mohammed VI sui piani politici e socioeconomici. Infine, hanno messo in evidenza la legittimità e la pertinenza del dispositivo istituzionale nazionale realizzato per la promozione e la tutela dei diritti dell'uomo, cioè il " CNDH" , il " Mediatore" e la " Delegazione interministeriale ai diritti dell'uomo".
Oggi, ed attraverso la risoluzione 1979, una risoluzione chiara nelle sue disposizioni e che porta chiarificazioni utili ed adeguate, la Comunità internazionale conferma il suo attaccamento alla ricerca di una soluzione politica, realistica e di compromesso, attraverso un processo di negoziato sereno e revigoré, che non può soffrire per manovre di deviazione, di condizionalità o di blocco.
In questa occasione, il regno del Marocco vorrebbe ricordare la sua volontà sincera di attuare con successo il processo di normalizzazione in corso con l'Algeria sorella, a vantaggio dei due popoli fratelli ed al servizio Di un'integrazione maghrébine auspicata ed auspicabile a tutti i livelli.
Fonti:
Il portale politico del Sahara occidentale:
www.corcas.com
Il portale del Sahara occidentale:
www.sahara-online.net
Il portale della cultura hassani:
www.sahara-culture.com
Il portale dello sviluppo economico nelle regione del sahara occidentale:
www.sahara-developpement.com
Il portale dello sviluppo sociale nelle regione del sahara occidentale:
www.sahara-social.com
Il portale delle città del sahara occidentale:
www.sahara-villes.com
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